Sanità
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All'ordine del giorno dell'assemblea convocata , su sollecito delle opposizioni, il buco della sanità

Un consiglio regionale, giovedi' 14 ottobre, straordinario per esaminare lo stato di salute della sanità veneta. Un'assemblea che si apre provocatoriamente con i consiglieri del Partito Democratico, trasformati in uomini sandwich con cartelloni che denunciano la mancata programmazione sanitaria e la mancata gestione da parte dell'attuale giunta. La riunione del parlamentino era stata convocata proprio su richiesta delle opposizioni. "Nessun fallimento della sanità veneta è alle porte. Anzi, i servizi sanitari ai cittadini non saranno messi in alcuna difficoltà da qui in avanti". E' iniziato cosi' l'intervento dell'assessore alla sanità del Veneto Luca Coletto. Il quale ha ribadito che ancora non è stato acclarato con precisione il disavanzo. Ogni cifra riguardo al buco, sarebbe ancora da verificare. I tecnici stanno ancora facendo i conti, deve essere ancora stabilito con certezza da dove derivano gli ammanchi. "Una volta chiara e definitiva la situazione di bilancio- sottolinea Coletto- formuleremo dei piani di rientro anche in tempi diluiti". "In primo luogo – ha annunciato Coletto – è in corso una rilevazione analitica della situazione degli investimenti attuati con la finanza di progetto, con i leasing immobiliari e con i services sanitari: Intendiamo anche dare indicazione di congelare, sino al compimento di tale analisi, gli interventi attuati con questi strumenti laddove risultino sprovvisti di specifica ed autonoma copertura finanziaria".

"Parimenti – ha aggiunto l'assessore – va effettuato un intervento per ridurre la costosità del sistema gestionale complessivo e per questo, già nel riparto del fondo sanitario regionale 2010 di imminente approvazione, si è avviato un processo di revisione legato alla verifica dell'effettiva maggiore costosità nell'erogazione dei servizi". Verrà quindi operato un graduale abbandono del criterio della spesa storica con il passaggio ai costi standard; sarà ridotta la forbice tra le quote pro capite assegnate alle diverse aziende; verranno coinvolti i dg nel programma di riduzione dell'attuale costosità con l'individuazione di costi obbiettivo basati sulle migliori performances regionali; sarà fatta una profonda riflessione sull'attuale organizzazione della rete ospedaliera fissata dalla delibera 3223 del 2002; verrà posta particolare attenzione al sistema dell'urgenza emergenza su tutto il territorio, il tutto collegato al compimento di un'integrazione a rete fra fra gli ospedali e fra questi ed il territorio." E in tutta questa complessa manovra, sembra ormai dato per assodato che se non saranno aumentati i ticket, sicuramente sarà reintrodotta l'irperf, per i redditi superiori ai 30 mila euro annui. "Non è una nuova tassa, assicura Coletto- è sempre esistita, è stata tolta per questioni di campagna elettorale , pochi mesi prima delle elezioni amministrative". Entro sei mesi, al massimo un anno, l'assessore ha garantito la stesura del piano socio sanitario regionale. "Per il quale lavoreremo in costante contatto con i rappresentanti del territorio, perché nessuna decisione verrà calata dall'alto. In quest'ambito intendiamo procedere ad un'analisi aggiornata e complessiva della situazione organizzativa delle Ullss per valutare se siano necessari interventi per dare un assetto più organico e rispondere ancor meglio alle esigenze dei cittadini". L'opposizione non resta a guardare, lunedi' 18 ottobre durante una conferenza stampa, il Pd della sezione di Venezia presenterà il documento predisposto dal gruppo sanità comunale del PD e la posizione del partito in merito allo sciopero proclamato unitariamente dalle forze sindacali dei lavoratori dell'asl 12 programmato per il 21 ottobre. L'Asl 12 veneziana è tra quelle con il deficit più ampio

 

Antonella Prigioni

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