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ospedale_404Nel 2009 i ricoveri sono stati 60 mila

Poco meno di 60 mila ricoveri (56.685) che corrispondono al 10,55% del totale, ovvero 10,86 ricoveri ogni 1000 abitanti.

E' questo, nel 2009, il quadro veneto dell'assistenza ospedaliera per i malati di tumore diffuso ieri – nell giornata del malato oncologico – dal Terzo Rapporto sulla condizione assitenziale dei malati oncologici. Il rapporto è stato elaborato dall’Osservatorio costituito dalla Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), dal Censis, dall’Inps, dall'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), dall’Airo (Associazione italiana radioterapia oncologica), dalla Sie (Società italiana di ematologia), dal ministero della Salute e dall’Istituto Tumori di Milano malato oncologico. In Italia sono 2 milioni e 250 mila le persone che vivono con una diagnosi di tumore (il 4% della popolazione), la maggior parte donne (il 56%, pari a 1 milione e 256 mila). Quasi 1 milione e 300 mila malati di cancro (circa il 57% dei malati) sono ancora in vita a 5 anni dalla diagnosi e circa 800 mila sono vivi dopo oltre 10 anni. Migliorano dunque, secondo gli esperti, le aspettative di vita per chi soffre di patologie tumorali ma il servizio sanitario nazionale presenta alcune ombre: i costi sociali con forte disparità territoriali e la carenza di posti di letto sono le due criticità più preoccupanti. La media italiana di posti letto in area oncologica è di 11,24 ogni 1000 abitanti, valore che in Veneto scende a 7,59 posti letto. La regione detiene tuttavia il record nazionale per quanto riguarda l'opportunità di accesso alle cure: prendendo in considerazione le persone malate di tumore al colon retto si registra che nel 2009 la media complessiva di coloro che negli ultimi 36 mesi hanno fatto una colonscopia è pari al 51,6% ma in Veneto la percentuale schizza al 60,5%, la più alta di tutto lo Stivale. Le forti differenze territoriali inducono i cittadini a dichiarare che, in presenza di una patologia tumorale, andrebbe a farsi curare in una regione diversa da quella in cui risiede: lo afferma il 40% degli intervistati in una indagine Censis-Forum per la Ricerca Biomedica realizzata su mille cittadini. In Veneto l'indice di fuga è di 6.13, inferiore a quello di attrazione (12).

Paola Vescovi

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