Previste due tipologie di stanziamento: fino a 400 mila euro per i ricoveri, e ulteriori 70 mila euro per la prosecuzione delle cure e il follow up ambulatoriale successivo alla fase acuta.
Vi si prevedono due tipologie di stanziamento: fino a 400 mila euro per i ricoveri, e ulteriori 70 mila euro per la prosecuzione delle cure e il follow up ambulatoriale successivo alla fase acuta.
Gli interventi umanitari possono essere proposti da Enti Pubblici, Organizzazioni non Governative, Onlus, Associazioni di Volontariato, Enti e Istituzioni Religiose.
“Il Veneto – sottolinea Lanzarin – applica fino in fondo l’assistenza di tipo universalistico e, anche in questo settore, non viene meno alla sua tradizione di umanità e solidarietà. Attenzione ai più fragili e inclusione sono caratteristiche intrinseche del Veneto. Nel corso degli anni – ricorda – abbiamo curato quasi 700 casi umanitari di questo tipo, nella stragrande maggioranza con patologie gravi, caratterizzate da un quadro clinico complesso. Molti sono i malati curati che provenivano da zone di guerra, moltissimi i bambini. Proseguiamo con orgoglio in questo cammino – aggiunge l’Assessore – a dimostrazione di quanto diciamo da sempre: la nostra sanità cura volentieri chiunque stia male, a prescindere dallo Stato di provenienza, del colore della pelle, del credo religioso, dalle convinzioni politiche e personali, perché la salute è un diritto di ogni essere umano”.
Il protocollo operativo prevede, tra l’altro, che la richiesta d’intervento venga inviata dagli aventi diritto esclusivamente via Pec a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’intera pratica, prima dell’attivazione dell’intervento, è valutata e istruita dall’Unità Organizzativa Commissione Salute. Un gruppo di esperti attribuisce le priorità. Le principali sono la minore età, e patologie che comportano pericolo di vita o di inabilità permanente.