Attualità
Typography

lavoratoreCentro Studi Sintesi, in Veneto è a Verona la percentuale più alta

Si allarga la forbice tra ricchi e poveri e cresce la percentuale di contribuenti a rischio povertà. Anche nel Nord Est. In Veneto la città dove si registra il maggior numero di contribuenti che vivono sotto la soglia di povertà, cioè con un reddito inferiore a 9.983 euro annui, è Verona dove è in queste condizioni il 18% della popolazione attiva, pari a 29 mila persone.

A seguire si posiziona Vicenza dove il 17,2% dei contribuenti vive sotto la soglia di povertà, quindi Venezia (16,8%), Padova (16,6%), Treviso e Rovigo a pari merito (15,6%). Questi e altri dati (relativi all’anno 2008) sono contenuti nella ricerca del Centro Studi Sintesi di Mestre che ha preso in esame i 117 comuni capoluogo di provincia. Le cifre nazionali non sono rassicuranti: nel 2008 circa il 12,2% dei contribuenti (1,2 milioni di individui) ha dichiarato un reddito inferiore alla soglia media di povertà locale pari a 9.893 euro annui, a fronte del quale il reddito medio è di 26.434 euro. Rimini, Massa, Brescia, Verbania, Carrara e alcune piccole città della Sardegna quali Villacidro, Sanluri e Tortolì sono i comuni che, assieme al capoluogo delle nuove province di Barletta e Fermo, presentano il maggior numero di soggetti con reddito inferiore alla soglia di povertà. “Dallo sudio – afferma Catia Ventura direttrice del Centro Studi Sintesi – si evince che tendenzialmente le città del Mezzogiorno presentano basse percentuali di contribuenti a rischio rispetto ai comuni del Settentrione: tra le 20 città con gli indici di povertà locale più elevati ben 15 appartengono alle regioni del Centro-Nord. Tale fenomeno è imputabile al maggiore costo della vita riscontrabile nei comuni settentrionali, che erode il reddito delle persone fisiche in proporzione maggiore di quanto non avvenga al Sud. Più semplicemente, disporre di un reddito in linea con la media nazionale di per sé non mette i cittadini al riparo dal rischio “povertà”, poiché molto dipende dal costo della vita della città in cui si vive e si lavora”.

Paola Vescovi

Questo sito utilizza cookie di profilazione, eventualmente anche di terze parti. Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy.
x