Sbarca a Padova il blind tennis

È arrivato per la prima volta in Veneto, a Padova, il blind tennis, versione dell’amato sport adattata per le persone con disabilità sensoriale visiva. Qualche giorno fa, presso l’impianto Sportivo Tennis 2000, la giornata dimostrativa organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e supportata dall’associazione sportiva Real Eyes Sport guidata dal campione paralimpico Daniele Cassioli. 

Divertimento e condivisione per 20 aspiranti tennisti, non vedenti di categoria B1 e ipovedenti delle categorie B2 e B3, che hanno potuto apprendere i fondamentali di questo sport e metterli in pratica sul campo. I futuri blind-tennisti sono stati coinvolti nel progetto da UICI e Real Eyes Sport, proprio perché praticare attività sportiva e divertirsi facendolo è un diritto di tutti.

L’associazione di Daniele Cassioli è già attiva a Padova da giugno dell’anno scorso con il progetto Spazio al Gesto, in prima linea per promuovere la pratica di attività sportiva tra i bambini con disabilità visiva e nell’ambito del quale sono state organizzate delle giornate in cui persone cieche e ipovedenti, padovane e dei dintorni, hanno potuto sperimentare dei pomeriggi di gioco.

“Siamo davvero felici di questa nuova strada che va aprendosi- commenta Daniele Cassoli-. Real Eyes Sport è estremamente legata al territorio patavino: l’assessore Bonavina è sempre pronto nel farci avere il sostegno personale e quello del Comune di Padova e grazie alla preziosa sinergia con l’Università, l’agenzia di comunicazione InBlu, associazioni sportive del territorio e sponsor locali siamo in grado di chiamare fuori casa una quindicina di bambini non vedenti, tramite il progetto “Spazio al gesto”. Con questo evento diamo inizio a un ulteriore percorso significativo che, grazie all’Uici Veneto e il suo responsabile sport Antonio Dalema, si concretizza nel blind tennis.

È solo la prima di una serie di iniziative che abbiamo intenzione di mettere in campo sul territorio e, come Real Eyes Sport, in tutta Italia. L’appuntamento con l’attività motoria mi ha cambiato la vita ed è importante che tutte le persone, disabili o meno, abbiano occasioni come quella che ho avuto io da piccolino”.