Sport e mente: accordo tra Ordine Psicologi e Coni Veneto

Un patto per il benessere psico-fisico degli atleti: l’Ordine degli Psicologi del Veneto e CONI – Comitato Regionale Veneto, hanno siglato un accordo quadro di collaborazione per la diffusione e la valorizzazione della Psicologia dello Sport. Il documento è stato firmato dal Presidente dell’Ordine regionale Luca Pezzullo e dal Presidente del CONI Veneto Dino Ponchio.

Luca Pezzullo – OPPV e Dino Ponchio – Coni Veneto

Il CONI Veneto rappresenta il punto di riferimento istituzionale del mondo dello sport, e offre una serie di servizi alle associazioni sportive, tra cui lo sportello di assistenza Psico-Pedagogico. L’Ordine degli Psicologi del Veneto rappresenta e tutela le professionalità psicologiche sul territorio regionale dei quasi 12mila professionisti sanitari operanti nella promozione della salute e del benessere psicofisico. L’Accordo CONI-OPPV, che si concluderà alla fine del Quadriennio Olimpico, consentirà ai due Enti di “organizzare eventi di formazione personale e professionale, aggiornamento e divulgazione nel settore sportivo e promuovere iniziative locali in sinergia”.

L’intesa prevede la costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico Paritetico che avrà il compito di individuare bisogni e opportunità di sviluppo della collaborazione, e focalizzare la programmazione degli eventi. Sport è sinonimo di competizione, gioco, aggregazione, educazione, concentrazione; ma in alcuni casi anche di sovraccarico, stress, infortuni, paura di non farcela, ansia da prestazione. E proprio per valorizzare la centralità del benessere mente-corpo, sia a favore degli atleti impegnati nelle competizioni di alto livello, che di tutta la popolazione che si dedica quotidianamente allo sport e al movimento per trarne il massimo beneficio psicofisico, è nato questo accordo.

«Lo sport non è solo attività fisica – spiega Luca Pezzullo, Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto – è una delle più impattanti forme di costruzione di percorsi educativi per i giovani, di sviluppo e mantenimento del benessere psicofisico personale, di stimolo alle relazioni sociali. Con questo accordo, di cui siamo particolarmente soddisfatti e che integra le attività del Gruppo di Lavoro dedicato alla Psicologia dello Sport, vogliamo sostenere concretamente l’importanza di un approccio integrato allo sport, che consideri tanto la dimensione fisica quanto quella psicologica, elementi inseparabili per raggiungere il vero benessere. Per i più giovani, lo sport è un potente strumento educativo che, se sostenuto da un’adeguata competenza psicologica nei contesti di allenamento, può contribuire significativamente alla formazione di individui equilibrati, resilienti e capaci di affrontare le sfide della vita con spirito positivo. Abbiamo cercato di focalizzare questa tematica anche attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro specifico sulla Psicologia dello Sport coordinato dalla Vicepresidente dell’Ordine Fortunata Pizzoferro».

Mancano poco meno di due anni ai Giochi Olimpici Invernali Milano – Cortina 2026; occasione che porterà il Veneto in una posizione di prestigio, una vetrina internazionale nel campo dello sport. Un Veneto territorio ricchissimo di associazioni sportive, frequentate da migliaia di bambini, giovani e adulti, e in cui hanno luogo ogni giorno attività e iniziative fondamentali per il benessere psicofisico di tutta la società.

«Considero questo accordo- spiega Dino Ponchio, Presidente CONI Veneto – un ulteriore servizio a disposizione del nostro grande mondo: in Veneto abbiamo 13mila società sportive, 650mila atleti tesserati, 160mila addetti ai lavori (presidenti, dirigenti, accompagnatori) e più di 20mila allenatori che seguono i ragazzi che praticano lo sport; sono convinto che questo accordo possa essere “portatore” di informazioni e di una sorta di formazione continua per affrontare i temi della psicologia dello sport e per prevenire il fenomeno da noi più temuto: l’abbandono precoce della pratica sportiva da parte dei giovani, il “drop-out sportivo”: è trasversale a tutte le discipline, riguarda soprattutto i ragazzi tra i 13 e i 16 anni. Quando vivono male l’attività sportiva lasciano. Noi dobbiamo evitare questo. Come? Anche con un approccio di tipo psicologico. La mia esperienza di direttore scientifico della Scuola dello Sport mi ha insegnato quanto possa essere importante la psicologia dello sport e la psicopedagogia applicata per i ragazzi in età evolutiva: il nostro obiettivo è formare praticanti sani dello sport e per fare questo ho chiesto la collaborazione dell’Ordine degli Psicologi del Veneto: organizzeremo incontri per portare conoscenze, esperienze con contatti diretti con il mondo dello sport, con la parte dirigenziale, gestionale e con i tecnici in particolare».