Virus respiratorio sinciziale, nei punti nascita del padovano verrà offerto il vaccino

Prende il via la campagna gratuita di prevenzione della bronchiolite causata dal virus respiratorio sinciziale, infezione che può rivelarsi particolarmente grave nei neonati favorendo lo sviluppo di broncospasmi ricorrenti nei primi anni di vita e rappresentando una delle concause di sviluppo di forme di bronchite asmatica e asma in età prescolare e scolare. Pertanto, in linea con le disposizioni regionali, nei punti nascita di Camposampiero, Cittadella, Monselice (Schiavonia), AOPD e privato accreditato, ai genitori dei nuovi nati verrà proposto di immunizzare il proprio bambino con uno specifico anticorpo monoclonale: l’offerta avverrà direttamente in ospedale dopo il parto mentre saranno i pediatri di libera scelta ad attivarsi proponendo l’immunizzazione ai bambini più grandicelli, nati tra gennaio e ottobre 2024.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, che detiene il coordinamento delle attività, il monitoraggio, la promozione dell’iniziativa, sta provvedendo in particolare a distribuire le dosi alle strutture ospedaliere della Ulss dotate di punto nascita e agli ambulatori dei pediatri di libera scelta aderenti al programma di immunizzazione. Il Dipartimento di Prevenzione, in accordo con il pediatra di libera scelta, ha già spedito le lettere al domicilio dei nati tra il primo gennaio e il 30 settembre 2024, complessivamente 4.200 bambini venuti al mondo su tutto il territorio di Padova e provincia; nell’arco dell’anno si arriverà indicativamente a 5.500. La campagna proseguirà fino al 31 marzo 2025 nei punti nascita, per poi continuare negli ambulatori dei pediatri di libera scelta in coerenza con la stagione fredda. 

“Il virus respiratorio sinciziale (VRS) rappresenta il principale motivo di ricovero per malattia respiratoria nei bambini sotto l’anno di età, può dare complicanze anche gravi. Per prevenire le infezioni da VRS nei neonati e nei lattanti – spiega il dr. Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea – oltre alle buone norme comportamentali (es. lavarsi le mani prima di entrare in contatto con il piccolo, utilizzare la mascherina se ammalati, etc.), oggi è disponibile un anticorpo monoclonale: si tratta di un anticorpo, cioè una proteina capace di neutralizzare il virus, evitando così fino al 90% dei ricoveri da esso causati”. “Il virus respiratorio sinciziale è maggiormente diffuso da ottobre a marzo, per questo è importante – rileva la dottoressa Lorena Gottardello, responsabile della UOS Malattie infettive e Vaccinazioni dell’Ulss 6 Euganea – proteggere neonati e lattanti che affrontano il loro primo inverno. L’anticorpo monoclonale viene quindi somministrato ai nuovi nati prima della loro prima stagione invernale, in quanto periodo di maggior rischio di ammalarsi. La somministrazione avviene con una singola iniezione che protegge per tutta la stagione”.

“L’immunizzazione con anticorpo monoclonale contro la bronchiolite – commenta il dr. Aldo Mariotto, direttore sanitario dell’Ulss 6 Euganea – è una delle migliori azioni di sanità pubblica degli ultimi anni. Del resto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che a livello globale il carico di infezioni acute delle basse vie respiratorie nei bambini di età inferiore ai 5 anni, sia di 33 milioni l’anno, con oltre 3 milioni di ricoveri e più di 100.000 decessi, che coinvolgono in 9 casi su 10 i paesi in via di sviluppo. Anche in Italia il virus respiratorio sinciziale è l’agente patogeno principalmente responsabile della bronchiolite. Sotto all’anno di età rappresenta una delle principali cause di morte e di ricovero tra tutte le infezioni respiratorie. A livello nazionale, esiste un sistema specifico di sorveglianza che monitora l’andamento delle infezioni da VRS. In Veneto, negli ultimi anni, è stato rilevato un aumento dei ricoveri ospedalieri legati a questo virus, principalmente nei bambini piccoli”.