Gli Ospedali di Venezia, Mestre Chioggia sul gradino più alto del podio; quelli di Mirano e Dolo in piazzamento d’onore: è ottimo il risultato delle cinque strutture dell’Ulss 3 Serenissima nella classifica degli ospedali italiani più attenti alla donna.
“Valutati insieme alle altre strutture ospedaliere del Paese dopo anni di difficoltà mai conosciute prima – sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato – gli Ospedali della Ulss 3 Serenissima hanno ricevuto oggi i ‘Bollini Rosa’ attribuiti dalla Fondazione Onda. E hanno ricevuto una pagella più che lusinghiera da questo Osservatorio nazionale che dal 2007 valuta e certifica gli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne”.
Gli Ospedali dell’Ulss 3 conseguono complessivamente ben 13 “Bollini Rosa”, confermando il risultato ottenuto nel biennio precedente: premiati con il massimo dei voti l’Ospedale di Mestre, quello di Venezia, e quello di Chioggia, che si riconfermano nel ristretto gruppo dei 107 nosocomi italiani – sui circa 1200 operanti in Italia – che si fregeranno nel prossimo biennio dei tre “Bollini Rosa”; hanno ricevuto il riconoscimento di due “Bollini Rosa” ciascuno gli Ospedali di Dolo e di Mirano, insieme ad altre 172 strutture.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 400 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un’apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari, ecc..).
Tra i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
“La decima edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 363 ospedali italiani e il patrocinio di 27 enti e società scientifiche – ha dichiarato Francesca Merzagora, Presidente Onda – rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 354 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.