Mestre, il 21 settembre un convegno sul change management del Disturbo Neurocognitivo


Si terrà mercoledì 21 settembre dalle 9.30 alle 13.00, alla presenza dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, presso l’Auditorium Padiglione Rama dell’Ospedale all’Angelo di Mestre, l’evento regionale “Le linee di azione del Piano Triennale del Veneto (2021-23). Il change management del Disturbo Neurocognitivo”.

Il convegno non solo vuol celebrare la giornata mondiale dell’Alzheimer, ma rappresenta un’occasione per condividere le priorità di un’organizzazione sanitaria che vuole creare valore e sostenibilità nella cura ed assistenza delle persone con Disturbo Neurocognitivo (DNC), proponendo di allargare i propri orizzonti ad un nuovo approccio clinico-assistenziale che contempli opportunità innovative di Smart Healthcare.

“I progressi in ambito scientifico e l’introduzione di approcci innovativi per superare la logica a silos e la frammentazione delle cure, rappresentano un’importante sfida organizzativa per il sistema sanitario. Far fronte ai nuovi bisogni di salute legati al modificarsi dell’epidemiologia e dell’ambiente significa anche rendere sostenibili nel tempo i progressi raggiunti e riuscire a garantire un adeguato accesso alle cure. Smart Healthcare non significa solo nuove tecnologie per prevenzione, diagnosi e cura, ma include interdisciplinarità, un ruolo più attivo dei pazienti e una migliore gestione dei dati” – sottolinea la dottoressa Cristina Basso, referente scientifico dell’evento e referente Regionale al Tavolo Nazionale delle Demenze.Su questa traiettoria sono state sviluppate le linee di azione del Piano Triennale del Veneto (2021- 23) che privilegiano l’intercettazione precoce del DNC, il mantenimento dell’autonomia nella vita quotidiana attraverso la riabilitazione e la vita attiva e una presa in carico integrata, multidisciplinare e continuativa in cui la persona che riceve questa diagnosi ha un ruolo attivo nel proporre soluzioni concrete in risposta alle proprie reali esigenze.

“L’evento si inserisce in un percorso che prevede un nuovo modello di presa in carico delle demenze e privilegia il coinvolgimento di diverse figure per garantire una presa in carico efficace sia per i pazienti sia per le loro famiglie. Abbiamo l’obbligo di pensare che una diagnosi di demenza non è una definitiva esclusione dal mondo, non è una condanna per chi ne soffre e ancor più per la propria famiglia. – sottolinea l’assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali – Dobbiamo invece invertire la rotta e dimostrare come lavorare assieme permetta di dare risposte concrete che siano di supporto e di aiuto, ma anche per promuovere ogni possibile strumento che possa contrastare lo stigma e favorire una reale inclusione. Ricordo che il Veneto ha definito, nell’ambito di questo percorso, la Mappa per le Demenze, un’impostazione innovativa nella definizione dei bisogni delle persone con l’obiettivo di migliorare le cure e l’assistenza e che già abbiamo operanti gruppi attivi di pazienti”.

L’evento è destinato a Direttori Sanitari, Direttori del Sociale, Professionisti dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze, medici e infermieri dei Distretti Socio-Sanitari, medici di medicina generale, psicologi, infermieri, logopedisti, fisioterapisti, terapisti occupazionali, educatori e assistenti sociali, associazioni di pazienti e familiari. Si parlerà anche delle linee di azione del Piano Triennale del Veneto (2021-23), recentemente approvato e finanziato dal Fondo per la Malattia di Alzheimer e le Demenze (961 mila 816 euro per gli anni 2022-23) che contempla anche la riabilitazione cognitiva come opportunità terapeutica supportata dall’App INFORMA.

“Garantiremo così la promozione e il miglioramento degli interventi nel settore, non solo per gli aspetti terapeutici e specialistici, ma anche al sostegno e all’accompagnamento del malato e dei suoi familiari lungo tutto il percorso di cura. Il nostro Piano Sociosanitario 2019-2023 prevede infatti linee d’indirizzo specifiche per il sostegno alle persone con declino cognitivo e demenze. – conclude l’Assessore – Dobbiamo promuovere e rafforzare lo sviluppo di un sistema di servizi integrati sanitari e sociosanitari per sostenere la persona e la sua famiglia nell’affrontare l’evoluzione della malattia neurodegenerativa, che ha un enorme impatto sociale”.