Salute mentale, conclusasi a Verona la conferenza regionale

L’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, il 18 novembre al Palazzo della Gran Guardia a Verona è intervenuta alla Conferenza regionale veneta Salute Mentale: “Con oggi prende avvio un metodo fortemente voluto dalla Regione per costruire un percorso innovativo nel campo della salute mentale attraverso i tavoli tematici a cui auguro buon lavoro e che, sono certa, potranno portare in maniera puntuale e appropriata un quadro della situazione per aiutarci a costruire il futuro”.

La Conferenza, infatti, è l’appuntamento scelto dalla Regione per l’avvio di sei tavoli tematici che hanno l’obiettivo di elaborare proposte concrete e operative da portare all’incontro finale previsto per marzo 2023. Un’occasione, quindi, per sviluppare un percorso verso aggiornati percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione e affrontare la salute mentale nella più ampia visione possibile. I sei tavoli tematici vanno dalla prevenzione e lotta alle diverse forme di discriminazione e alla co-progettazione sociosanitaria. Un lavoro che vede protagoniste le Persone che partecipano attivamente alla stesura di documenti finalizzati ad obiettivi evolutivi futuri.

“Occuparsi di salute mentale – sottolinea l’Assessore – oggi significa avere uno sguardo ampio e inclusivo, cogliere il punto di vista degli utenti, dei familiari, dei professionisti sanitari e sociali, degli Enti Locali, delle Associazioni del terzo settore e degli enti gestori, significa anche essere in grado di ascoltare i bisogni di salute e di attivare progetti condivisi e compartecipati di azioni preventive, terapeutiche e riabilitative. Le presenze messe in campo oggi in questa conferenza sono la sintesi di un approccio multidisciplinare e multisettoriale. Un approccio che, sono convinta, ci permette di mettere in campo risolse molto forti”.

“La programmazione regionale deve partire dalla lettura dei bisogni – aggiunge l’assessore Lanzarin – mettendo al centro il confronto e il dialogo, le voci dei protagonisti per poi articolare la migliore programmazione e i migliori provvedimenti. Un lavoro che non può prescindere dalla prevenzione per passare successivamente alla presa in carico. Parliamo di approccio multisettoriale con la connotazione di una forte integrazione fra i vari presidi territoriali, quali i servizi di neuropsichiatria, i dipartimenti delle dipendenze ed i servizi rivolti a persone con disabilità, ma anche di progetti personalizzati divenuti fondamentali se si pensa agli adolescenti ed ai giovani, con uno sguardo al disagio subito dalle restrizioni e dalle paure derivanti dalle insicurezze procurate dalla pandemia, nonché ai vissuti legati ad esperienze di dipendenze e alla non autosufficienza. Abbiamo quindi ancora molto su cui investire partendo da una sempre più forte integrazione tra la componente ospedaliera e quella territoriale. Per quest’ultima in particolare il primo dei provvedimenti è quello di superare ogni carenza con un potenziamento dei servizi sia dal punto di vista delle strutture sia da quello del personale”.

In tutto ciò la Giunta ha definito un nuovo modello organizzativo e gestionale dell’area salute mentale con l’approvazione della deliberazione n. 371 del 29 marzo 2022 che costituisce il provvedimento quadro a cui è già seguita l’atto con le nuove indicazioni tecnico operative per l’unità d’offerta “centro diurno”.