Attacco hacker Ulss 6, pubblicati 9346 file nel dark web

In merito all’attacco informatico subito il 3 dicembre scorso l’Azienda Ulss 6 Euganea ha reso noto ieri che i criminali, differentemente da quanto annunciato sul web con il rinvio di tre giorni dell’ultimatum, alle 23.20 di sabato 15 gennaio hanno attuato ciò che avevano minacciato, pubblicando nel dark web 9346 file, suddivisi in 51 cartelle.

L’azienda sociosanitaria ha lavorato e lavora tuttora in stretto e costante contatto con la Procura della Repubblica e la Polizia postale e provvederà a informare le Autorità competenti. Da una prima analisi, effettuata da tecnici specializzati, è emerso che le informazioni copiate e pubblicate dai malviventi sono per lo più documenti di carattere amministrativo e gestionale, come procedure, verbali, regolamenti e disposizioni interne.

Nel corso del controllo sono emersi anche file con dati personali e sanitari. Le cartelle pubblicate riguardano la singola struttura ospedaliera di Schiavonia.

“La nostra priorità in questo momento è informare in maniera trasparente e puntuale gli utenti coinvolti e dare tutta l’assistenza e le spiegazioni del caso”, afferma il Direttore Generale dell’Ulss Euganea, Paolo Fortuna. L’Azienda ha predisposto un numero verde dedicato 800.184.779 e la mail rpd@aulss6.veneto.it. “È bene ricordare però – osserva Fortuna – che gli utenti coinvolti nella vicenda verranno contattati direttamente dal personale dell’Ulss 6 Euganea nei prossimi giorni”.

L’Azienda è sempre rimasta in possesso del 100% dei dati e questo ha permesso, compatibilmente con le tempistiche volte a verificare la sicurezza dei servizi via via rimessi in funzione, di riattivare nel più breve tempo possibile l’operatività e i servizi per gli utenti.

Si precisa che le uniche informazioni attendibili sulla vicenda sono quelle trasmesse da organi pubblici e che i dati, pur pubblicati, non sono accessibili a qualsiasi tipologia di utenza ma raggiungibili solamente da operatori informatici con competenze tecniche specifiche e peculiari.

È importante ricordare che i dati e le informazioni comparse sul dark web sono frutto di attività illegale e dunque chiunque intendesse cercare di consultarle, utilizzarle e diffonderle commetterebbe un reato. Al momento non è possibile stabilire se i malviventi siano in possesso di altre informazioni.