Neuropsichiatria infantile, al San Bortolo di Vicenza 4 nuove stanze

L’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ieri ha visitato all’Ospedale San Bortolo di Vicenza, le nuove stanze appositamente dedicate ai giovani pazienti della Neuropsichiatria infantile. Era accompagnata dal direttore generale della Ulss 8 Berica, Maria Giuseppina Bonavina, e il direttore della Neuropsichiatria infantile, dottoressa Elena Finotti.

“Sono quattro posti letti, inseriti in un’area dedicata – commenta -, che significano molto perché Vicenza completa così la dotazione prevista. Sono una parte importante del disegno che con l’anno nuovo ci consentirà di portare a compimento il quadro a livello regionale. Rappresentano un servizio indispensabile per dare la miglior risposta possibile a pazienti che sono giovani in crescita, di fronte all’aumento di patologie di questo tipo con molti problemi che vanno dai disturbi del comportamento alimentare ad altri della personalità”.

“In tutto il Veneto, chiuderemo l’anno con 23 posti letto attivi di Neuropsichiatria infantile e alla fine di gennaio ne conteremo 30 – sottolinea l’assessore Lanzarin-. È la dimostrazione che ci stiamo riprendendo rapidamente dai rallentamenti che ci hanno imposto due anni di pandemia. Nel 2019, infatti, redigendo le schede ospedaliere, quelle sono in vigore oggi, abbiamo investito fissando 34 posti letto con questa specificità, distribuiti negli ospedali Hub della Regione: Vicenza, Treviso, Mestre, Padova e Verona. La pandemia ci ha costretto a dei rallentamenti ma nell’ultimo anno e mezzo la Direzione regionale Sanità e Sociale sii è fatta carico di accelerare i tempi proprio perché gli strascichi del Covid ci hanno imposto un’attenzione maggiore proprio in questo ambito. Con gennaio dell’anno prossimo ne mancheranno ancora soltanto 4 che saranno portati a termine nei mesi successivi”.

“Questi spazi appositi nella pediatria sono il simbolo dell’affrontare un problema in maniera appropriata – conclude l’assessore regionale alla Sanità -. I professionisti ci dicono che stiamo assistendo a un incremento dei casi di bambini e adolescenti con disturbi neuropsichiatrici. Non stiamo parlando di adulti, l’ubicazione logistica per gli spazi riservati a giovani in età evolutiva con simili problematiche fa la differenza. Così come la fa il personale multidisciplinare appositamente formato. Fondamentale è la stretta connessione con le strutture territoriali e la corretta presa in carico del giovane- Gli ambienti devono avere le caratteristiche adatte ai pazienti ma anche alla gestione delle loro patologie con l’approccio multidisciplinare richiesto”.