Progetto PH+, la disabilità viene ribaltata a teatro

La pandemia quest’anno ha messo a dura prova anche il teatro e il progetto PH+, avviato nel 2019 in occasione di Padova Capitale Europea del Volontariato. Ma anche nel periodo più difficile il progetto ha continuato a lavorare sul tema dell’inclusione attraverso le arti teatrali ed è riuscito ad uscirne trasformato.

Le restrizioni legate al Covid hanno impedito di mettere in scena lo spettacolo teatrale ‘La Vaca Mora’, che avrebbe dovuto vedere nel ruolo di protagonisti Andreina Bori e Sandro Andreato, due adulti con disabilità e diverse patologie correlate che hanno trovato nel linguaggio teatrale una possibilità di espressione delle proprie emozioni e della propria personalità e che da una decina d’anni calcano le scene di teatri e festival del Veneto. Ma è diventato un cortometraggio teatrale firmato da Luciano Tomasin Studio e Kore, in cui Sandro racconta il suo sogno di realizzare un viaggio a bordo del treno a vapore La Vaca Mora.

E a settembre 2021 l’eredità del progetto PH+ verrà raccolta dalla rassegna ‘Teatro nel Bosco’ al Bosco Etnografico di Rubano, dove Bruno Lovadina, attore, regista e direttore artistico del progetto PH+ e dell’associazione Bel Teatro, sta mettendo in piedi un format itinerante dedicato ai temi ambientali per ribaltare la prospettiva sulla disabilità. Sul palco, insieme agli attori professionisti di Bel Teatro, ci saranno gli operatori sociali che hanno partecipato ai laboratori teatrali del progetto PH+ e guide ambientali appositamente formate, mentre le persone con disabilità seguite dalla Cooperativa Sociale ‘La Bottega dei Ragazzi’ di Padova saranno coinvolte nelle attività organizzative e nell’accoglienza in sala.

“A tutti è chiesto un cambiamento, a tutti è chiesto di essere diversi in questo tempo nuovo” spiega Lovadina. “La nostra è una proposta artistica di rovesciamento della prospettiva, in cui le persone normodotate vengono accolte a teatro e accompagnate al loro posto dalle persone con disabilità. Il sostegno alla disabilità deve intervenire in tutti gli aspetti della vita della persona, per questo vogliamo creare situazioni di incontro tra persone, esperienze e situazioni diversificate e insolite, per far nascere nuovi progetti”.

Oggi sul palco, a presentare i risultati e il futuro del progetto PH+ , c’erano Sandro Andreato e la sua collega attrice Andreina Bori, ma anche i protagonisti del progetto e le istituzioni padovane.
“Dopo un anno di fragilità collettiva abbiamo capito che la comunità siamo tutti noi: la fragilità ci ha fatto stare tutti insieme senza differenze e il teatro ci fa ricordare che la bellezza è il denominatore che può aiutare tutti, indipendentemente dalla nostra condizione e dalla nostra storia” ha detto in apertura l’Assessora del Comune di Padova Francesca Benciolini. E il Presidente Gilberto Muraro ha ricordato che lo spirito che guida la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo “è vedere le energie del territorio e intervenire per aiutare a realizzarle”.

“Sono stati tre anni intensi, di grande crescita e di forte investimento nel settore della disabilità” ha spiegato ancora Bruno Lovadina a margine della videosintesi per immagini del progetto. “Abbiamo collaborato con più di 50 operatori del sociale e del teatro, incontrato tanti giovani attori e ospitato grandi professionisti, come il conduttore radiofonico e autore teatrale Massimo Cirri, l’attore e regista Mirko Artuso e il clown spagnolo Salvador Puche Esteban. Con loro abbiamo aiutato le persone con disabilità a trovare nel teatro nuove possibilità di espressione delle proprie emozioni e della propria personalità”.